giovedì 20 aprile 2017

Chrononauts (di Mark Millar & Sean Gordon Murphy)

Sì, lo so, ai viaggi nel tempo non so resistere, che posso farci?

La Variant del #1 americano, non potevo non metterla!

Ci risiamo. Vedo qualcuno leggere una storia che tratta di viaggi nel tempo, noto che è disegnata da uno che ci sa fare alla grande, e sono in trappola: dieci minuti dopo ho già acquistato il volume.

Ammetto che verso lo sceneggiatore  Mark Millar ho sentimenti contrastanti, da una parte ha fatto cose pazzescehe come Kick-Ass, gli Ultimates, Superman: Red Son, dall'altra schifezze immani come Nemesis e ci metto pure in mezzo (per me, non andate via di testa) Wanted. Stavolta la sua voglia di esagerare ci sta tutta, la storia non vuole essere di monito nè di insegnamento a nessuno, la coerenza scientifica non abita qui ma il tono scanzonato e rocambolesco delle vicende spostano la lancetta sull'intrattenimento puro e la cosa funziona. Cazzo se funziona!

La storia. Corbin Quinn e Danny Reilly devono viaggiare nel tempo dopo che il primo ha inventato delle tute in grado di muoversi nello spazio-tempo al fine di filmare lo sbarco di Cristoforo Colombo in America. Appena i due però iniziano la loro avventura decidono di spassarsela infischiandosene di creare eventuali paradossi temporali, scorazzeranno a spasso nel tempo come due cazzoni tra donne, soldi e divertimenti. Non mancheranno di finire nei guai e di venire braccati da quelli che avevano lasciato "nel presente".

Un'escalation di idiozia e citazioni, da quando mostrano le "macchine del tempo" di Ritorno al futuro o de L'uomo che visse nel futuro, dicendo che erano prototipi troppo ingombranti, a quando Danny diventa leader degli Smith cacciando via Morrissey dopo essere divenuto famoso per aver composto le canzoni migliori dei Beatles, scritto decenni prima i romanzi di Harry Potter e inventato negli anni '80 la serie tv di Breaking Bad. E poi vanno a spasso tra le epoche a bordo di una De Tommaso piuttosto che su una DeLorean! Assurdità folli che esaltano il lettore, nel loro passare da Samarcanda nel 1504, alla New York del 1929, alla Betlemme di 2000 anni fa (!), alla Dallas del 1963.

Certo, a essere pignoli alcune cose non funzionano: il presente nonostante i casini che fanno nel passato non cambia e i due protagonisti sono troppo simili tra loro e poco complessi, ma visto il tono della storia la coerenza narrativa e lo spessore dei personaggi passa in secondo piano rispetto al rocambolesco susseguirsi degli eventi e delle trovate geniali.

 
L'edizione Panini comic è come sempre ottima, un cartonato standard 17x26cm da 120 pagine a colori a 16€, magari un po' caro, ma non stiamo parlando di supereroi Marvel ma di un fumetto seppur per tutti non famosissimo.

I disegni di Sean Gordon Murphy sono spettacolari, il suo stile per fortuna non è ancora copiato in massa dai colleghi e risulta riconoscibile e originale, in Chrononauts è al suo top assieme all'eccellente Tokyo Ghost.

Intrattenimento e divertimento puro in un volume consigliato.
 

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